Doomsday | Luxury Bunker
(Palazzo Poggi, Bologna, Sala Militare)
Dalle architetture non mi interessa tanto la forma quanto il significato degli spazi che creano.
Ci sono architetti che plasmano una visione del futuro, ma moltissimi altri che costruiscono architetture che non soltanto rispecchiano le necessità vitali, ma anche i sogni, le paure, i limiti di chi li abita. Attraverso questo tipo di architettura possiamo comprendere sia la società umana che le specifiche del luogo in cui ci troviamo.
Le civiltà rupestri hanno creato stupende città ben organizzate (e, pare, anche dalle relazioni extra-familiari importanti). Il sottosuolo odierno è stato invece conquistato dai militari e dai “prepper” che hanno creato strutture bunker di tutte le forme e misure. Qui prevale la sopravvivenza di pochi e la protezione di materiale bellico, e le relazioni sono ridotte e sopratutto di natura pratica, legate ad un compito preciso. Qui a 15/20 metri sotto terra si sopravvive “al nemico” e al suo attacco mortale. La grande moda che sta investendo i più ricchi del pianeta che hanno accumulato fortune di dimensioni mai viste, è quella di farsi il bunker di lusso che simula grazie a tecnologie pazzesche le bellezze naturali in superficie con tramonti (su mega screen-finestre), giardini, mentre si collega il sapere (biblioteche preziose) a sanità del corpo (piscine, cibo coltivato in casa, velodromo…), il tutto per essere consumato rigorosamente da pochi, se non per una singola persona. Questi luoghi sono costruiti sia per garantire la sopravvivenza alla minaccia nucleare e bellica (ma poi per quanto?), ma sopratutto per proteggere da una possibile rivolta del 99% delle persone. Diventate sempre più povere, impaurite dagli accadimenti, e sempre più numerose e con pochi diritti e possibilità, esse potrebbero raggiungere un odio tale da voler minacciare la sopravvivenza di quelli che vorrebbero governare il mondo o si “limitano" a sfruttarne al massimo le risorse umane e materiali.